Febbraio 2022
Illustrazione realizzata per il contest “Il Morso di PPP – Cent’anni di Pier Paolo Pasolini“. Immaginario tratto da uno dei racconti presenti in Un paese di temporali e primule, pubblicato da Guanda nel 1993 nei quali attraverso le parole, gli aneddoti, i ricordi viene ricostruito quel periodo che racchiude l’esperienza in Friuli di Pasolini.

Finita la cena Manu ti se ne uscì sulla strada . Tutti i vicini quella sera erano occupati dal lutto degli Aprilis. Non c’era la solita aria di festa, di riposo e di benessere. Sul ciglio della strada, davanti all’entrata dei Querin o degli Aprilis stessi, gli uomini non se ne stavano seduti come il solito fumando e parlando tranquilli , e i giovanotti , anch’essi, non avevano nessun argomento su cui discorrere gridando, scamiciati e ironici… C’era molto silenzio, e le voci vicine risuonavano saltuarie; in compenso si udivano quelle lontane, degli altri borghi felici, che formavano un vario brusio lungo lo stretto orizzonte, tra le case immerse nel buio. Di tratto in tratto nasceva perfino qualche coro, fragile e quasi angelico, che si disperdeva subito come in sospiri repressi. Tutta l’aria era popolata da quelle voci, da quei dialoghi arcani, da quei richiami in dialetto che solcavano debolmente l’umidità degli orti o il vuoto delle piazze polverose. Era un sogno?
da I colori della Domenica

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